separazione

Come affrontare una separazione?

È una delle domande più frequenti che si pone una coppia che ha deciso di porre fine al proprio legame coniugale. Rispondervi è piuttosto complesso, specialmente in presenza di figli.

In generale non è possibile definire una guida universale che spieghi come affrontare la propria separazione in quanto ogni persona e ogni famiglia reagirà a questa decisione in maniera del tutto soggettiva.

Infatti, quella di separarsi non è solo quindi una questione legale, bensì una scelta che porta con sé anche dei risvolti morali e psicologici che impattano su ogni membro coinvolto.

Per le coppie che hanno dei figli la separazione comporta ulteriori elementi di complessità, sia pratici che affettivi.

Una mamma e un papà che decidono di interrompere il proprio matrimonio devono tenere a mente che in questo modo porranno fine anche all’equilibrio familiare creato fino a quel momento.

Molto probabilmente ciò comporterà la fine dei momenti condivisi in cui i figli beneficeranno della presenza dei genitori in quanto coppia.

Tutto ciò ha indubbiamente delle conseguenze sul benessere psicologico dei bambini che, a prescindere dei motivi per cui viene richiesta la separazione, andrebbero tutelati da qualsiasi dinamica spiacevole o potenzialmente dannosa.

In questi casi, la separazione consensuale rappresenta la via legale più conciliante in favore di una serenità familiare.

L’obiettivo di Giorgio Carrara, Avvocato civilista con oltre vent’anni di esperienza, insegnante di diritto ed economia presso un Istituto Superiore di Milano e creatore de metodo “separo ma non rompo” è proprio questo: accompagnare le coppie verso una separazione pacifica e rispettosa con l’obiettivo di renderla meno sofferta e traumatica per i due coniugi ma soprattutto per i loro figli.

Come comunicare ai figli la decisione di separarsi?

Il primo passo, e forse molto spesso anche uno tra i più duri per i genitori, è quello di comunicare ai propri figli la decisione di separarsi. Si può scegliere di farlo assieme oppure parlare individualmente con il proprio figlio senza l’altro genitore presente.

In entrambi i casi è opportuno procedere con la massima chiarezza e sincerità, facendo capire al bambino le motivazioni della separazione, laddove possibile, e allo stesso tempo rassicurandolo rispetto al futuro.

In alcune situazioni, soprattutto laddove non si trovano d’accordo su alcuni aspetti relativi alla separazione, i genitori riconoscono di aver bisogno di aiuto nel gestire al meglio la relazione con i propri figli in questo momento delicato.

Può quindi subentrare la figura del consulente pedagogico, ovvero quella figura che sviluppa assieme ai genitori delle strategie da sperimentare nel loro rapporto con i figli. Il consulente può sia aiutare i genitori a comunicare la decisione ai figli che supportarli in seguito nell’esercitare la funzione co-genitoriale in modo autonomo ed efficace anche dopo la separazione.

Come gestire affidamento e mantenimento?

Due degli aspetti più critici nell’affrontare una separazione con figli sono quelli relativi all’affidamento e al mantenimento.

Per quanto riguarda l’affidamento, in Italia, in presenza di separazione consensuale, si applica l’istituto dell’affido condiviso tra entrambi i genitori con l’obiettivo di garantire la continuità dei legami affettivi, attribuendo uguale importanza ad entrambi i genitori.

Diversamente avviene nei casi caratterizzati da situazioni problematiche o violenza domestica in cui l’affido condiviso non è mai la soluzione in favore di una totale tutela dei figli e del partner abusato.

Il mantenimento dei figli invece, di norma, coinvolge entrambi i genitori, qualsiasi sia la loro situazione coniugale. Quindi, in fase di separazione, anche il genitore non convivente ha l’obbligo di contribuire al mantenimento dei figli.

Nella maggior parte dei casi è la donna che riceve dal coniuge, o ex coniuge, un contributo economico mensile che terminerà al raggiungimento di un’effettiva indipendenza economica da parte dei figli. E quindi, spesso anche ben oltre la soglia dei 18 anni.

Laddove i genitori non concordino sulla gestione di affidamento e mantenimento è opportuno rivolgersi ad un Avvocato che sappia individuare una via conciliante e metta al primo posto il benessere dei figli coinvolti.

La ricerca di un nuovo equilibrio dopo la separazione

Certamente, così come non è possibile stabilire un modo unico per affrontare una separazione, non è nemmeno possibile generalizzare le reazioni dei soggetti coinvolti all’interno di questa scelta.

Quello che bisogna sempre ricordare è che, sia in caso di separazione voluta che subita, si tratta di un cambiamento enorme che spesso porta con sé dubbi e sofferenza.

L’ obiettivo, nonché l’auspicio, è quello che si instauri presto un nuovo equilibrio familiare all’interno del quale, genitori e bambini, riescano a ritrovare la propria serenità e un nuovo modo di stare assieme, senza strascichi e lotte.