grasso

Quando si parla di tessuto adiposo, è necessario ricordare che può essere di diverse tipologie. Da diversi anni a questa parte, complice il maggior focus scientifico sul ruolo del grasso per la salute, si parla sempre di più di tessuto adiposo bruno e tessuto adiposo bianco. In questo articolo, ci concentreremo sul primo. Di cosa si tratta? Quali sono i suoi benefici? Scopriamolo assieme nei prossimi paragrafi.

Cos’è il tessuto adiposo bruno?

Il tessuto adiposo bruno, altrimenti noto come tessuto adiposo marrone, è una tipologia di grasso che deve il suo nome al colore che assume a causa della sua ricchezza in mitocondri, cellule a loro volta caratterizzate dalla presenza di importanti quantità di ferro.

Il tessuto adiposo bruno, come già accennato, si distingue da quello bianco. La principale differenza riguarda il fatto che, quando si ha a che fare con il primo, si inquadra una tipologia di tessuto adiposo che aiuta a bruciare energia. Il tessuto adiposo bianco, invece, la immagazzina.

Dove si trova il grasso bruno? Questa tipologia di tessuto adiposo, che può essere analizzata solo a fronte dell’esecuzione di un esame complesso e costoso come la tomografia a emissione di positroni, si trova in pochissimi distretti corporei. Tra questi è possibile citare la zona del collo e delle spalle. Le difficoltà nell’individuarlo sono legate al fatto che le sue cellule sono mescolate con altre.

I benefici del grasso bruno

Il grasso bianco è quello che chiunque voglia tenersi in forma si impegna a eliminare. Diverso è il caso del grasso bruno. Nel momento in cui lo si chiama in causa, infatti, è necessario ricordare il suo essere caratterizzato da benefici preziosi per la salute. Come dimostrato da uno studio scientifico risalente al 2009, le persone con un BMI più basso tendono in media ad avere un maggior quantità di grasso bruno a livello corporeo.

Lo studio di Nature Medicine

Quando si parla dei benefici del grasso bruno, è necessario chiamare in causa uno studio recente che ha rivoluzionato le conoscenze scientifiche su questa tipologia di tessuto adiposo. Si tratta di un lavoro pubblicato a inizio 2021 su Nature Medicine. Questo studio, condotto da un’equipe di esperti attivi presso realtà tedesche e statunitensi – p.e. il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York – ha scoperto che nei soggetti con una maggior quantità di tessuto adiposo marrone è migliore la salute cardiometabolica.

Questi risultati sono stati ottenuti analizzando un campione di 52.487 pazienti. Gli esperti hanno scoperto che, a fronte di una maggior quantità di grasso bruno nel corpo, si poteva parlare di un minor rischio di avere a che fare con patologie metaboliche come il diabete di tipo 2.

Attivare il grasso bruno: ecco cosa fare

Il grasso bruno può essere attivato. In che modo? Le strade a cui si può fare riferimento sono diverse. Tra queste è possibile citare il ricorso a integratori di CBD come Kanabialica. Il cannabidiolo contenuto in questo prodotto è infatti benefico per la forma fisica grazie alla capacità di favorire la trasformazione di tessuto adiposo bianco in grasso bruno.

Secondo uno studio pubblicato nel 2014 sulla rivista scientifica Diabetes, per attivare il grasso bruno potrebbe rivelarsi efficace l’esposizione al freddo. Vista l’attenzione sempre più forte verso le soluzioni per preservare la salute cardiometabolica – le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte al mondo – diversi studi hanno indagato le modalità per attivare il grasso bruno, scoprendo che anche il caffè può rivelarsi utile al proposito.

Ovviamente anche l’attività fisica conta. Nello specifico, si rivela utile l’allenamento HIIT (acronimo per High Intensity Interval Training). Questo approccio al workout, popolare fin dagli anni ‘90, prevede un’alternanza tra momenti di esercizio molto intenso e altri dedicati al recupero attivo.